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Alberto Diaz Korda – “Che Guevara” - (25/06/2008)
Alberto Diaz Korda – "Che
Guevara"
S’inaugura sabato 19
Luglio 2008 a Colonnella, alle ore 18.00, e fino al 7 Settembre
2008, la mostra fotografica di Alberto Diaz Korda "Che Guevara"
presso Palazzo Pardi in Piazza del Popolo.
La mostra è promossa dal
Comune di Colonnella in collaborazione con il Museo Ken Damy di
fotografia di Brescia e curata da Renato Sabini e da Ivano Di
Benedetto.
L’amministrazione
comunale di Colonnella continua così il lungo percorso
culturale sulla fotografia d’autore. In questo caso la
fotografia si lega fortemente alla storia visto che in questa
mostra si esibisce il mito di milioni di persone.
L’avventura fotografica
di Korda (Alberto Diaz Gutierrez per l’anagrafe) è
legata indissolubilmente alla storia cubana e alla rivoluzione
castrista.
Fotografo di moda di indiscussa
capacità negli anni ’50 (ricordo che per I
nordamericani l’Avana era in quegli anni la Las vegas di
oggi) viene cooptato direttamente da Fidel Castro
…subito dopo la
rivoluzione, e le grandi manifestazione popolari di piazza che
avevo cominciato a fotografare per il quotidiano cubano
"Rivoluzione", vengo avvicinato nel mio studio da Fidel Castro
in persona che si complimenta per le mie immagini e
perentoriamente mi intima – da oggi lavori personalmente
per me -…
Inutile dire che Korda accetta
volentieri questa nuova ed incredibile scommessa
fotografica.
Abbandona la moda e si dedica
anima e corpo alla causa rivoluzionaria.
Segue quindi Fidel e Che
Guevara sia nelle manifestazioni ufficiali, che in quelle
popolari o più strettamente private. Vedere, ad esempio, la
sequenza in cui il Che impara a giocare a golf con Castro (in
attesa dell’ambasciatore americano che Fidel voleva
sfidare) o il Che irriconoscibile con il viso sporco dopo una
giornata di lavoro nei campi a provare personalmente le prime
macchine automatiche per il taglio della canna da
zucchero.
Numerosi sono gli aneddoti che
Korda mi ha raccontato durante i nostri vari incontri
all’Avana.
Voglio ricordare lo scherzo che
un giorno Fidel gli ha giocato:
…- Korda, domani
partiamo all’alba per la sierra – mi preparo con
gli scarponi, la divisa pesante e dopo ore e ore di volo mi
ritrovo a Mosca.
Scendo ovviamente per primo
dall’aereo per ritrarlo mentre si affaccia sulla scaletta
e il giorno dopo leggo su un giornale moscovita – ieri
è arrivato a Mosca il leader cubano Fidel Castro preceduto
da uno strano hippie -…
Le fotografie del primo periodo
postrivoluzionario, perdono molti dei connotati estetizzanti che
caratterizzavano le sue precedenti immagini di moda.
Diventano fresche, semplici,
emotivamente suggestive, private, come sono, dell’alone
mitico o tipico che avvolge tutti i capi di stato in visita
ufficiale.
Diverso è il caso del
"guerrigliero eroico" la famosa foto del Che del 1960.
Il fatto drammatico della nave
esplosa nel porto dell’Avana in seguito ad un attentato,
con numerosi morti e feriti e gli imponenti funerali pubblici nei
giorni seguenti, è noto.
Mentre Fidel parlava sul palco
compare per pochi istanti Che Guevara che scruta serio la folla
silenziosa.
Pochi secondi bastano anche a
Korda per puntare la fedele Leica con il 90 millimetri e scattare
due soli fotogrammi; uno verticale e uno orizzontale, come veniva
richiesto ad un bravo fotogiornalista in quegli anni.
Il negativo integrale –
orizzontale – vede il Che nella parte centrale tra il
profilo di un uomo e foglie di palma; Korda capisce subito la
forza espressiva del Che e stampa solo la parte centrale del
fotogramma.
La fotografia non viene
pubblicata, i giornali cubani preferiscono l’immagine di
Castro, mentre arringa la folla.
Dopo la morte drammatica del
Che nel 1967 in Bolivia, Feltrinelli in una delle sue tante
visite a Cuba, vede a casa di Korda appesa alla parete, la
fotografia, se ne innamora e se la fa regalare.
Il resto è storia
conosciuta: dall’Italia fa il giro del mondo e ripresa al
tratto diventa la più famosa icona del 68, simbolo di
speranza in un futuro migliore, con quell’aggiunta di sano
romanticismo per la fine prematura del Che, che ancora oggi a
distanza di 40 anni suggestiona l’immaginario collettivo di
giovani e non.
Korda vanta il primato mondiale
di diffusione di una sola immagine.
Il Museo Ken Damy, con la
mostra e questo quaderno, nel quarantesimo anniversario del 68,
vuol rendere omaggio al fotografo e amico Korda recentemente
scomparso, ricordando la sua permanenza a Brescia in occasione
della mostra "Fotografia Cubana" e la sua preziosa collaborazione
alla fototeca dell’Avana per la mostra "Fotografia Italiana
1980-1990" realizzata come scambio culturale nel 1996, dal
museo.
Tutte le immagini firmate, sono
state stampate personalmente da Korda nel 1994.
Un Che inedito, a volte
sorridente, a volte irriconoscibile sempre presente nel cuore e
negli occhi di chi scrive.
Affiancate alle immagini di
Korda, vengono esposte alcune mie fotografie a colori realizzate
a Cuba molti anni fa, in cui sotto varie forme, dal murales ai
mosaici ai cartelloni stradali, viene ripresa e reinterpretata la
famosa foto del Che.